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Pratiche di Gratitudine

Pratiche di Gratitudine


Dal sanscrito "namah" che significa "inchino", e "te" che vuol dire "a te". Fin dai tempi antichi, il Namastè è il gesto sacro del ringraziamento, della preghiera, dell'adorazione rispettosa e della reverenza che provengono dal cuore.

Il Namastè è un mudra indiano - una posizione rituale delle mani. Devi mettere i palmi delle mani l'uno contro l'altro davanti a te, con le dita rivolte verso l'alto e la testa leggermente inclinata verso il basso. Quando si saluta un pari è consuetudine chiudere le mani all'altezza del plesso solare del cuore, dove si trova il chakra Anahata.

Quando si parla con il Maestro, una persona rispettata o più anziana, bisogna unire palmi all'altezza della fronte, dove è posizionato il chakra Ajna, e poi abbassarli fino al petto - questo simboleggia l'umiltà prima della mente e poi dell'anima.

Quando ci si rivolge a Dio, al Guru o all'Universo, è la prassi congiungere le mani sopra la testa e inchinarsi, dirigendo la propria coscienza verso l'alto e offrendo reverenza con tutta la propria essenza.

L'antica saggezza orientale afferma che ogni creatura vivente contiene un principio divino. Compiendo il Namastè, si adora il Divino in un'altra persona e in se stessi.

La parola <<Namastè>> è un mantra che significa: <<ll Divino in me saluta e si unisce al Divino in te».

Questo è il mudra dell'umiltà, della contemplazione. Un gesto naturale e semplice è una potente pratica spirituale atta a contenere l'ego, a ricordare l'unità di tutta la vita sulla Terra.

Calmando l'orgoglio, la cupidigia e il desiderio del materiale, una persona raggiunge l'armonia con il mondo e impara a vivere secondo il cuore.

La tecnica del Namastè può essere messa in atto come meditazione per aprire il chakra del cuore.

Sui palmi delle mani, ci sono alcuni punti terminali dei canali energetici. La connessione dei palmi chiude flussi di energia ed equilibra la circolazione del prana nel corpo. Questo porta alla riappacificazione della coscienza, rivolgendo lo sguardo all'interno e potenziando la concentrazione su un livello molto profondo. Inoltre, con il gesto del Namastè iniziano e finiscono molte pratiche spirituali, come le lezioni di meditazione e yoga. Le mani congiunte sul petto creano una barriera contro l'energia negativa, chiudendo e proteggendo l'aura.

Il Namastè è una pratica di immensa gratitudine. Ringraziando l'Universo, una persona raggiunge l'armonia con se stessa e con il mondo intero. Si impara a dare valore alla vita, ad essere felici nel presente. Irradiando amore e gioia, si ricevono amore e gioia in cambio, perché le forze cosmiche riflettono ogni messaggio, proprio come uno specchio.

Una pratica di gratitudine quotidiana può essere svolta al mattino in un'atmosfera rilassata. Congiungendo le mani durante il Namastè, chiudendo gli occhi e inclinando verso il basso la testa, puoi esprimere la tua gratitudine sia mentalmente che ad alta voce.

È propizio ringraziare quotidianamente il mondo e la vita stessa; genitori per averci messo al mondo; la famiglia e gli antenati per il loro supporto; bambini - sia tuoi che quelli di tutto il mondo - per la sincerità e l'amore; gli anziani per l'esperienza; tutti gli uomini e le donne, come concetto di maschile e femminile, per l'armonia; l'angelo custode per la protezione; il maestro, mentore di saggezza e sapienza; tutte le persone che ti hanno fatto del male o del bene, per le lezioni e le emozioni che ti hanno regalato; te stesso per il tuo essere unico.


Shædor Rosees 🌸


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